INVESTITURA e BENEDIZIONE
IL CAVALLO, IL CAVALIERE E IL BALESTRIERE
L’investitura era il momento più importante della vita di un cavaliere, in ginocchio davanti al suo signore gli giurava fedeltà in nome di Dio. Così i cavalieri che correranno il Palio dei Colombi giurano fedeltà al proprio Priore e alla contrada, in questa sera insieme ai cavalli e ai balestrieri che gareggeranno con loro, ricevono i colori della contrada e da quell’istante faranno tutto in loro potere per portare la loro contrada alla vittoria. E’ una cerimonia intensa, che parla di onore, di grandi valori, di rispetto, parla del forte legame che si crea tra le contrade e il cavaliere, il cavallo e il balestriere.
ELEZIONE DEL CONSIGLIO DEGLI ANZIANI E DEI X DEL POPOLO
L’Ente Palio dei Colombi rievoca questo momento istituzionale fondamentale per la comunità amerina.
“Qua rota et hominibus coadunatis, cancellerius dicti Comunis faciat et habeat penes se in quodam cappello C breves in carticellis bomicinis, ... in quorum tribus scriptum sit : “elector Anciani contrate Platee, ... Vallis, ... Posterule, ... Collis, ... Burgi” (Statuti del 1346, art. 2)
Le schede (breves) sono sempre 100, di cui 72 bianche e 28 nere. Ognuno dei convocati si avvicina al cappellum in cui sono poste le schede, e ne estrae una: se bianca, torna al suo posto. Le 28 nere, invece, sono quelle decisive: 18 servono a eleggere 6 Anziani (tre Guelfi e tre Ghibellini). Le altre 10 schede nere servono ad eleggere i Dieci del Popolo (2 per contrada), che costituiscono un Consiglio consultivo in appoggio agli Anziani. Gestiscono i singoli momenti della procedura il cancelliere del Comune e due frati forestieri (Minori o Eremitani di sant’Agostino). Si procedeva poi all’elezione delle altre magistrature.
CORTEO ED ARRIVO DEL PODESTÁ
Il sabato precedente la disputa del Palio, i cittadini di Amelia sono in fermento per l’arrivo del nuovo Podestà, nominato, secondo gli Statuti, dal Senato del Popolo Romano (S.P.Q.R.). Come nella tradizione giuridica dell’Italia d’età comunale, anche per Amelia il ruolo di Podestà deve essere assegnato a personalità forestiere, selezionate tra quelle segnalatesi sia per le qualità di amministratori, sia per la loro fedeltà alla Santa Sede. Egli arriva in città con un sèguito, costituito dai suoi officiales, (notai, giudici, il camerario, altri amministratori), la sua stessa famiglia e la scorta di uomini armati. Il Podestà rappresenta in città il potere esecutivo: applica le direttive di quello legislativo rappresentato dal Consiglio degli Anziani. «Potestas civitatis Amelie teneatur et debeat omnia et singula Statuta, ordinamenta, provisiones facta et fienda per dominos Ancianos et eorum X, dummodo prius sint approbata in consilio populi, observare et observari facere et executioni mandare» (art. 33 Statuti del 1346). L’incarico del Podestà è di breve durata, solo sei mesi, al fine di evitare compromissioni ed interessi personali nei confronti della comunità amministrata.
Tutti i conti devono essere in ordine alla scadenza del mandato, così come in ordine li aveva trovati al suo arrivo. Il pagamento del salario da parte del Comune avviene solo dopo il riscontro che il lavoro del Podestà è stato svolto con giustizia ed onestà. Agli Anziani è affidato anche il potere di decidere l’eventuale destituzione del Podestà in caso di inadempienze gravi o di tradimento: «... quando placuerit Ancianis et X vel maiori parte ipsorum mictantur ad Sacrum Romanum Populum et Senatores, quod mictant novum potestatem» (art. 30 Statuti del 1346). Al suo arrivo, il podestà è tenuto a presentare la Littera creationis emessa dal S.P.Q.R. Egli si presenta alla porta principale denominata Busolina (Porta Romana). Gli armati di guarnigione alla porta, nel numero di 25, consegnano il documento al comandante delle guarnigione per la verifica formale. Il Podestà varca le mura da solo, si presenta alle autorità comunali prestando giuramento sui Vangeli. Successivamente giurano gli Officiales al suo sèguito. Solo successivamente si consente loro l’ingresso nella città.
LA BANDIERA
Durante il Medioevo, i liberi Comuni, al fine di affermare la propria identità, si dotano di insegne e vessilli, tra cui il proprio Gonfalone, raffigurante lo stemma del Comune. Molto importante è perciò la figura del Gonfaloniere. Importante anche la carica di Alfiere, che ha il compito di portare sul campo di battaglia la bandiera della propria Città. L’Alfiere marcia in prima linea davanti alle truppe perché il vessillo deve guidare ed animare le truppe: esso è il simbolo dell’orgoglio cittadino. Di grande rilievo sono poi i cosiddetti Sbandieratori, che hanno funzione di segnalatori strategici durante le fasi di guerra. La Bandiera dunque è un elemento essenziale e di grande protagonismo della vita delle città medievali, sia in guerra che in pace.
Lo stemma di Amelia è così configurato: al centro di un quadrato esaltato da un ardente fuoco, c’è l’elemento principale “L’arme di Amelia”, l’emblema sacro della città, che racchiude nei suoi simboli 3000 anni di storia. Al disotto troviamo un coccio e una colomba, entrambi parti integranti della storia medievale di Amelia. La faccia allegorica di aquilone, rappresenta il vento buono che spira tutto l’anno. Le 5 stelle simboleggiano le 5 contrade, ognuna lambita da una lingua di fuoco, segno di indipendenza ma parte di un unico falò, il Comune di Amelia. Le cinque stelle formano quattro archi, emblema delle quattro porte di accesso alla città. I colori di fondo sono due, I colori di Amelia: Il blu, colore della pace, il bianco, della gloria.